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500 A

Continuiamo così facciamoci del male

...e visto che non abbiamo abbastanza da fare ci siamo presi anche questa incombenza…
restaurare l’auto che ha motorizzato l’Italia!

«Ingegnere, il Senatore vuole una vettura piccola ed economica, che possa essere venduta a 5mila lire. Se la sente di disegnarla?». L'Ingegnere è Dante Giacosa, 28 anni, astigiano, alla Fiat da qualche anno. Il Senatore è Giovanni Agnelli, fondatore nel 1899 della Fiat. Siamo nel 1933, da pochi giorni è stata lanciata la Balilla, ma Agnelli vuole qualcosa di diverso. E l'avrà.
Il 15 giugno del 1936, la Fiat lancia ufficialmente sul mercato il suo modello 500 A. Il motore è dotato di quattro cilindri di cm³ 569, di valvole laterali, una potenza massima CV 12 e delle sospensioni posteriori con balestrino quarto d’ellisse.
Nel 1948 nacque il modello 500 B. Un modello che presentava una notevole evoluzione sul piano motoristico ed ingegneristico. Una testata di concezione moderna con valvole in testa, una nuova alimentazione e un carburatore verticale, con volante a due razze e aggiunta dell’indicatore del livello benzina. Una nuova strumentazione inserita in un nuovo cruscotto e una silenziosità particolare. L’illuminazione interna con luce di cortesia, venne poi incorporata nello specchio retrovisivo.
Lo sviluppo di quest’auto continuerà fino al 1957 quando verrà sostituita dalla Fiat Nuova 500 ma questa è un’altra storia...
E’ grazie a quel "piccolo topo" lanciato nel '36 e poi ampiamente aggiornato, che l'orizzonte della vita sociale del Paese si allarga . Gli italiani apprezzano una libertà di movimento cui non sapranno più rinunciare.